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Assemblea Antimilitarista: un primo bilancio

Assemblea Antimilitarista: un primo bilancio

Quasi un anno fa, il 9 ottobre 2021 a Milano presso il laboratorio occupato Kasciavit, con una partecipata assemblea pubblica nasceva l’esperienza dell’Assemblea Antimilitarista.

La scommessa lanciata dalla inizialmente dalla Federazione Anarchica Italiana era e rimane alta: creare una rete di tutte quei gruppi, comitati, singol* compagn* che portano avanti un’azione antimilitarista radicale.

L’analisi che ha dato vita alla proposta è che da vari anni, pur in presenza di varie mobilitazioni nei territori contro le basi militari e le installazioni belliche, l’industria degli armamenti, le spese militari, la militarizzazione delle città, le varie iniziative non uscivano, se non in casi sporadici, dall’ambito locale.

Si è voluto quindi cercare di darsi un ambito collettivo che sappia mettere in connessione il più possibile le varie realtà attive in questo senso e che si ritrovano in una concezione dell’antimilitarismo strettamente legata alla questione sociale e che fa del metodo libertario e dell’azione diretta il suo tratto distintivo.

Da subito si individuavano i punti qualificanti dell’assemblea:

lotta per il completo ritiro delle missioni militari all’estero;

boicottaggio attivo dell’Industria bellica per arrivare alla sua completa riconversione a uso civile;

mobilitazione contro tutte le forme di militarizzazione dei territori: dalle basi militari alla presenza dei militari nelle strade delle nostre città, dei poligoni fino alla blindatura dei confini e dei mari contro chi migra dal suo paese;

denuncia delle spese militari quali risorse di tutt* sottratte ai servizi sociali come sanità, scuola, trasporti, ecc.

lotta contro gli interessi delle multinazionali italiane, in primis l’ENI, che di fatto dettano al governo l’agenda delle missioni militari all’estero;

lotta contro le devastazioni ambientali causate dagli eserciti e dalle multinazionali da essi protette, e per creare intersezioni fra i movimenti ecologisti dal basso e l’antimilitarismo;

contrasto alla crescente propaganda militarista nelle scuole e ai sempre più forti legami fra l’industria militare e l’Università;

denuncia dell’intima correlazione fra la violenza sessista e patriarcale e la logica militarista.

Dopo un anno possiamo dire che, sebbene il lavoro da fare sia ancora molto, la strada intrapresa ha già portato a dei buoni risultati.

Numerosi sono stati gli appuntamenti organizzati dall’Assemblea, in primis i riusciti cortei di Torino del 20 novembre contro l’aereospace and defence meeting (la fiera dell’industria bellica aereospaziale) e del 2 aprile a Milano contro le politiche guerrafondaie dell’Eni e contro la guerra in Ucraina. A questi due appuntamenti principali si sono affiancate altre iniziative contro la giornata delle forze armate il 4 novembre e l’incontro pubblico di approfondimento sulle politiche dell’Eni tenutosi a Milano il 19 marzo. L’Assemblea ha poi aderito e sostenuto lo sciopero generale dei sindacati di base contro la guerra del 20 maggio e il corteo del 2 giugno a Coltano contro la prevista nuova caserma dei carabinieri, senza dimenticare il forte legame solidale con il movimento No Muos in Sicilia.

Al di là di tutte queste iniziative, un dato molto interessante è che in varie località, sulla spinta dell’assemblea nata a Milano, si sono create realtà locali antimilitariste ampie in varie città (Livorno, Reggio Emilia, Carrara) o si sono rafforzate quelle preesistenti (Torino).

Questo percorso, pur se nato da una proposta della FAI, ha da subito voluto coinvolgere realtà e compagn* anche di ambiti al di fuori del movimento anarchico e libertario, che si riconoscono negli intenti dell’assemblea.

Ed è così che in questi mese l’assemblea è stata attraversata non solo da gruppi anarchici ma anche da associazioni pacifiste non istituzionali, coordinamenti locali, sindacati di base e libertari, collettivi contro la guerra, partiti della sinistra radicale, individualità varie…

È chiaro che il crescente clima di militarizzazione sociale e di isteria bellica richiede un ulteriore salto di qualità della nostra azione: molte sono ancora le realtà antimilitariste attive con cui l’Assemblea dovrà intessere i legami per rafforzare il suo percorso.

Il prossimo appuntamento sarà il 23 ottobre a Massenzatico, presso le Cucine del Popolo, dove ci ritroveremo per fare il punto della situazione e organizzare le prossime scadenze, vi aspettiamo.

Un compagno dell’Assemblea

per contatti:

assembleantimilitarista@gmail.com

fb: antimilitarista

 

 

 

 

 

 

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